Banca Ifis supera i target e chiude il 2020 con 68,8 milioni di
euro di utile. Geertman entra in Consiglio di Amministrazione
Banca Ifis supera i target e chiude il
2020 con 68,8 milioni di euro di utile. Geertman entra in Consiglio
di Amministrazione
In un anno profondamente segnato dalla
pandemia di Covid-19, il Gruppo va oltre le attese, confermando una
redditività resiliente e adottando azioni decisive per il derisking
sugli attivi
Forte delle iniziative strategiche e
degli investimenti realizzati nel corso dell’anno, tra cui il
rebranding e il portale dedicato alle imprese Ifis4Business, la
Banca può accelerare il percorso intrapreso basato sulla
digitalizzazione del modello di business, l’attenzione al cliente e
la valorizzazione delle persone
- Utile netto di 68,8 milioni di euro, superiore alla guidance
(tra 50 e 65 milioni di euro) nonostante la seconda ondata di
Covid-19 e il lockdown che ha interessato il Paese a partire dal
mese di ottobre
- Si rafforza la posizione patrimoniale con CET1 all’11,29%
(+0,33% rispetto al 31 dicembre 2019)
- Miglioramento della qualità del credito: Gross Npe ratio1: 6,4%
al 31.12.2020 (vs. 9,8% al 31.12.2019); Net Npe ratio1: 3,2% al
31.12.2020 (vs. 5,4% al 31.12.2019)
- Rettifiche e accantonamenti addizionali imputabili al Covid-19
per 76 milioni di euro per far fronte all’atteso deterioramento
della qualità degli attivi nel business commerciale e ai più lenti
recuperi nel business Npl per effetto della pandemia
- Ulteriore rafforzamento della solida posizione di liquidità:
circa 1 miliardo al 31.12.2020 tra riserve e attivi liberi
finanziabili in BCE (LCR superiore a 900%)
- Oltre le stime gli acquisti di Npl, pari a 2,7 miliardi di euro
rispetto ai 2,4 miliardi di euro previsti a inizio anno
- Recuperi di cassa Npl pari a 259 milioni di euro, in linea con
il 2019 nonostante il Covid-19 e il lockdown
- Buona performance del business commerciale nel quarto trimestre
(turnover del factoring del +8,6% rispetto al terzo trimestre e
+26% di nuove erogazioni leasing rispetto al 30 settembre 2020) che
dimostrano le capacità della Banca di cogliere le opportunità del
graduale miglioramento del contesto macroeconomico
Risultati preliminari
d’esercizio
Dati riclassificati2 – 1° gennaio 2020 / 31
dicembre 2020
- Margine di intermediazione a 468 milioni di
euro (-16,2% rispetto al 31.12.2019) negativamente influenzato
dagli effetti della crisi pandemica.
- Costi operativi a 308 milioni di euro (+4,4%
rispetto al 31.12.2019) prevalentemente per il sostenimento di
costi non ricorrenti.
- Asset quality migliorata con la dismissione di
120 milioni di euro (GBV) di crediti non performing (principalmente
ex-Interbanca) nel quarto trimestre 2020.
Requisiti di capitale con il
consolidamento in La Scogliera
·CET1 in crescita a 11,29%
(10,96% al 31 dicembre 2019) verso un requisito SREP dell’8,12%;
TCR: 14,85% (14,58% al 31 dicembre 2019) verso un requisito SREP
del 12,5%. I requisiti sono calcolati al netto del dividendo 2019
(euro 1,1 per azione) il cui pagamento è sospeso per effetto delle
raccomandazioni di Banca d’Italia e il dividendo del 2020 (euro
0,47 per azione) che verrà proposto in approvazione all’Assemblea
degli Azionisti di aprile 2021.
Requisiti di capitale senza il consolidamento in La
Scogliera3
·CET1: 15,47% (14,28% al 31
dicembre 2019); TCR: 19,87% (18,64% al 31 dicembre 2019). I
requisiti sono calcolati al netto del dividendo 2019 (euro 1,1 per
azione) il cui pagamento è sospeso per effetto delle
raccomandazioni di Banca d’Italia e il dividendo del 2020 (euro
0,47 per azione) che verrà proposto in approvazione all’Assemblea
degli Azionisti di aprile 2021.
Mestre (Venezia), 11 febbraio 2021 - Il
Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, presieduto dal
Presidente Sebastien Egon Fürstenberg, ha approvato oggi i
risultati preliminari relativi all’esercizio 2020. Il progetto di
bilancio 2020 verrà approvato l’11 marzo 2021.In data odierna,
inoltre, il Consiglio di Amministrazione ha cooptato nella carica
di consigliere di amministrazione l’Ingegnere Frederik Geertman, in
sostituzione del consigliere Divo Gronchi dimissionario dal 14
gennaio 2021. Il Cda ha accertato la sussistenza dei requisiti di
onorabilità, eleggibilità e professionalità di Geertman. L’ingresso
di Geertman in Consiglio consente di avviare una fase di
collaborazione e di coordinamento con l’attuale Amministratore
Delegato per agevolare il processo di successione e garantire
continuità gestionale. Come già comunicato al mercato, Frederik
Geertman assumerà la carica di Amministratore Delegato di Banca
Ifis, subordinatamente alla decisione da parte del Consiglio e alla
sua conferma da parte dell’assemblea. Il tutto con efficacia
dall’assemblea di approvazione del bilancio di aprile 2021. I
termini e le condizioni dell’incarico a Geertman saranno regolati
da un accordo che sarà sottoscritto dalla Banca all’atto del
conferimento della carica.
«La Banca ha affrontato e gestito con efficienza
la situazione derivante da un contesto macroeconomico senza
precedenti ed è oggi ben posizionata per affrontare i prossimi mesi
e cogliere le opportunità di crescita della ripresa economica
attesa a partire dal prossimo anno – spiega
l’amministratore delegato Luciano Colombini -. Nel 2020,
la redditività e il recupero dei crediti non performing hanno
dimostrato una forte resilienza e nel contempo sono stati
migliorati la qualità degli attivi e i requisiti
patrimoniali.Nonostante la seconda ondata di Covid-19 che ha
interessato anche il nostro Paese a partire dal mese di ottobre,
Banca Ifis ha chiuso il 2020 con un utile d’esercizio di
68,8 milioni di euro, un risultato superiore alla
guidance di agosto 2020 stimata tra i 50 e i 65 milioni di
euro. Tutti i trimestri dell’anno 2020 sono stati
profittevoli sebbene siano state fatte rettifiche
e accantonamenti addizionali per complessivi 76
milioni di euro per far fronte all’atteso deterioramento
della qualità degli attivi nel business commerciale e/o a tempi più
lunghi e recuperi leggermente inferiori nel Settore Npl per effetto
della pandemia.
Abbiamo accelerato la riduzione dei
crediti deteriorati, originati principalmente dal Gruppo
ex Interbanca acquisito nel 2016, raggiungendo in anticipo il
nostro obiettivo di cessioni di Npl previsto nel Piano Industriale
2020-22. Solo nel quarto trimestre 2020 abbiamo infatti
ceduto circa 120 milioni di euro di crediti deteriorati
lordi (GBV), caratterizzati da elevati accantonamenti e
anzianità, e già lavorati da Banca Ifis. A seguito di queste
cessioni, al 31 dicembre 2020, l'indice di crediti deteriorati
lordi4 si è attestato al 6,4% al 31 dicembre 2020 (rispetto al 9,8%
del 31 dicembre 2019) e l’indice dei crediti deteriorati netti1 al
3,2% al 31 dicembre 2020 (rispetto al 5,4% al 31 dicembre 2019). Si
conferma dunque la tenuta della qualità
dell’attivo che a oggi ha riportato pochi segni di
deterioramento sul portafoglio crediti, prevalentemente relativi a
posizioni che già presentavano criticità.
Buona la performance del business
commerciale nel quarto trimestre (turnover del factoring
+8,6% rispetto al terzo trimestre e nuove erogazioni leasing +26%
sul 30.09.2020) che dimostra la capacità della Banca di cogliere le
opportunità del graduale miglioramento del contesto
macroeconomico.Sul mercato Npl abbiamo confermato la nostra
leadership nel segmento unsecured small ticket, superando le
previsioni di inizio d’anno con l’acquisizione di
complessivi 2,7 miliardi di euro di crediti non performing
in valore nominale che contribuiranno alla profittabilità del
Gruppo per i prossimi anni. Si dimostra solido il business Npl nel
quale la cassa recuperata è stata pari a 259 milioni di
euro, nonostante gli effetti derivanti dal Covid-19 e dal
lockdown che ha comportato la chiusura dei tribunali.
Nel 2020 Banca Ifis ha rafforzato il
CET1 che si è attestato all'11,29% (+0,33% dal 31 dicembre
dell’anno precedente), al netto dei dividendi del 2019 (pari a 59
milioni di euro) il cui pagamento è sospeso in conformità alle
raccomandazioni di Banca d’Italia e dei dividendi 2020 (di 25
milioni di euro) che verranno proposti in approvazione alla
prossima Assemblea degli Azionisti del 22 aprile 2021.
Nonostante il 2020 sia stato un anno
profondamente segnato dalla pandemia e da uno scenario economico
avverso, la Banca è profittevole e con i ratio patrimoniali e di
qualità dell’attivo in miglioramento. Il prossimo 22 aprile, con
l’Assemblea chiamata a deliberare sul progetto di bilancio 2020,
lascerò la carica di Amministratore Delegato di Banca Ifis.
Ringrazio tutti i dipendenti, i clienti, gli azionisti e gli
obbligazionisti della Banca. Un Gruppo che, forte delle iniziative
strategiche e degli investimenti realizzati nel corso dell’anno,
tra cui il rebranding e il portale Ifis4Business (l’online banking
per le nostre imprese), è oggi in grado di accelerare il percorso
intrapreso basato sulla digitalizzazione del business, l’attenzione
al cliente e la valorizzazione delle persone» conclude
Luciano Colombini.
Principali dinamiche
DATI RICLASSIFICATI 5
Al fine di dare piena attuazione al modello di
business del Gruppo, previsto dal Piano Industriale 2020-2022, sono
state introdotte alcune modifiche ai Settori operativi
precedentemente esposti: il Settore Imprese, rinominato Commercial
& Corporate Banking, aggrega le attività commerciali rivolte
alle imprese ed esclude i portafogli creditizi erogati da
Interbanca prima della acquisizione e posti in run-off
(precedentemente aggregati nel Settore Imprese); il Settore Npl è
rimasto allineato al passato mentre l’ultimo Settore, ora
denominato Governance & Servizi e Non Core, è stato integrato
nella sezione Non Core che accoglie i portafogli esclusi da
Commercial & Corporate Banking.
Inoltre, si è proceduto a integrare
l’informativa di Settore relativamente alle componenti di conto
economico fino a portare la visione dei risultati a livello di
utile netto.
I valori comparativi sono stati riesposti in
linea con la nuova presentazione dei Settori di attività.
Di seguito le principali voci economiche dei
risultati preliminari relativi all’esercizio 2020 del Gruppo Banca
Ifis.
Margine di intermediazione1
Il margine di intermediazione si attesta a 467,8
milioni di euro in diminuzione del 16,2% rispetto all’esercizio
precedente (558,3 milioni di euro).
L’emergenza sanitaria Covid-19 ha generato una
contrazione dei margini in tutti i settori, in particolare in
quelli dove l’operatività è legata al sistema giudiziario. Le
attività la cui operatività è legata ai tribunali, sono state
dapprima bloccate durante il lockdown e poi hanno subito pesanti
rallentamenti, generando difficoltà nel procedere per le vie
giudiziali al recupero dei crediti, difficoltà riflesse anche in
rettifiche addizionali per 22,8 milioni di euro. A ciò si aggiunge
il previsto minor contributo del rilascio della PPA3 (57,5 milioni
di euro rispetto a 69,8 milioni di euro dell’esercizio precedente),
nonostante alcune significative accelerazioni effettuate
nell’ultimo trimestre.
Il margine di intermediazione del Settore
Commercial & Corporate Banking, pari a 222,7 milioni di euro, è
in diminuzione del 8,6%, rispetto al 31 dicembre 2019. In calo
l’Area Factoring (-9,3%), l’Area Leasing (-7,3%) e l’Area Corporate
Banking & Lending che ha registrato una diminuzione del 6,2%,
principalmente per il minore contributo del “reversal PPA”3
rispetto al 2019.
Rettifiche di valore nette1
Le rettifiche di valore nette per rischio di
credito ammontano a 91,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020
rispetto a rettifiche nette per 87,2 milioni di euro al 31 dicembre
2019 (+4,8%). Il Gruppo ha registrato minori accantonamenti
analitici nell’Area Factoring, che nel corso del 2019 era stata
negativamente influenzata da rettifiche su alcune controparti
individualmente significative nel comparto costruttori e retail, a
cui si contrappongono maggiori rettifiche nell’area Corporate
Banking & Lending. Infine, in considerazione dell’attuale
contesto pandemico e dei correlati interventi governativi a
sostegno dell’economia (i.e. le moratorie), che non permettono allo
stato di cogliere in modo preciso i vari aspetti di rischio nonché
il trasferimento tra diversi stati di rischio di credito, il Gruppo
ha effettuato accantonamenti addizionali su posizioni in bonis nei
settori maggiormente esposti agli effetti della crisi pandemica per
31,5 milioni di euro.
Costi operativi
I costi operativi sono pari a 308,0 milioni di
euro, in aumento rispetto al 31 dicembre 2019 (+4,4%). Di seguito
si riporta la composizione della voce.
Le spese per il personale, pari a 123,4 milioni
di euro, registrano una diminuzione del 5,1% (130,0 milioni di euro
al 31 dicembre 2019) per effetto di una prudente politica di
incentivazione e di un maggior controllo delle spese correnti alla
luce dell’attuale contesto. Il numero dei dipendenti del Gruppo al
31 dicembre 2020 è pari a 1.758 rispetto a 1.753 risorse al 31
dicembre 2019.
Le altre spese amministrative al 31 dicembre
2019 includevano 30,9 milioni di euro di oneri relativi alla
chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex
controllata Interbanca, il cui impatto economico era più che
compensato nella voce “altri proventi netti di gestione” per euro
46,2 milioni di euro (comprensivo anche del relativo effetto
fiscale) a fronte dell’attivazione delle garanzie in essere. Al
netto di tale effetto, le altre spese amministrative al 31 dicembre
2020, che ammontano a 190,8 milioni di euro, aumentano del 4,1%
rispetto al 31 dicembre 2019. L’aumento è principalmente da
ricondurre a maggiori costi non ricorrenti per servizi
professionali e spese di marketing e pubblicità.
Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e
oneri sono pari a 28,0 milioni di euro rispetto ai 12,4 milioni di
euro al 31 dicembre 2019. La variazione netta di 15,6 milioni di
euro è principalmente riferibile ad accantonamenti per rischio di
credito su impegni e garanzie per circa 8,8 milioni di euro e per
6,9 milioni di euro al Fondo Solidarietà.
Gli altri proventi netti di gestione ammontano a
51,9 milioni di euro (77,5 milioni di euro al 31 dicembre 2019). La
voce include tuttavia alcune componenti non ricorrenti sia
nell’esercizio in corso sia nell’esercizio precedente. In
particolare, nel 2020 sono inclusi il “gain on bargain purchase”
relativo all’acquisizione del 70,77% di Farbanca per 16,8 milioni
di euro e i proventi per indennizzi contrattuali su portafogli
acquistati negli scorsi esercizi per 12,8 milioni di euro; il 2019
invece conteneva il provento legato all’indennizzo relativo alla
definizione del contenzioso fiscale pari a 46,2 milioni di euro. Al
netto di tali componenti, la voce ammonterebbe a 20,6 milioni di
euro rispetto a 31,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019 in
diminuzione a seguito principalmente dei minori ricavi derivanti
dal recupero di spese a carico di terzi, nonché da recuperi di
spesa connessi all’attività di leasing.
La voce utili da cessioni di investimenti pari a
24,2 milioni di euro accoglie gli effetti derivanti dalla cessione
dell’immobile di Milano in Corso Venezia al netto dei relativi
costi di vendita.
Le rettifiche del valore dell’avviamento
risultano essere pari a 0,7 milioni di euro e si riferiscono
all’integrale svalutazione dell’avviamento relativo alla
controllata Cap.Ital.Fin.
L’utile dell’operatività corrente al lordo delle
imposte ammonta a 91,9 milioni di euro (-47,7% rispetto al 31
dicembre 2019). Le imposte sul reddito ammontano a 22,7 milioni di
euro (-56,8% rispetto al 2019). Il tax rate a dicembre 2020 è pari
al 24,75% rispetto al 29,94% dell’esercizio precedente.
L’utile netto di pertinenza della
Capogruppo
Al 31 dicembre 2020, l’utile netto di pertinenza
della Capogruppo si attesta a 68,8 milioni di euro rispetto agli
123,1 milioni di euro del 31 dicembre 2019 (-44,1% rispetto
all’esercizio precedente).
Focus sui singoli
Settori
Di seguito le principali dinamiche dei singoli
Settori che concorrono alla formazione dei risultati
economico-patrimoniali al 31 dicembre 2020.
L’utile netto del Settore Commercial
& Corporate Banking è pari a 22,7 milioni di euro, in
diminuzione del 60,0% rispetto allo scorso esercizio. Tale
variazione è determinata dalla riduzione del margine di
intermediazione per 20,9 milioni di euro e da maggiori rettifiche
di valore per rischio di credito per 20,9 milioni di euro rispetto
al 31 dicembre 2019. I costi operativi sono complessivamente
diminuiti di 4,3 milioni di euro rispetto al 2019.
- Il contributo dell’Area Factoring al margine
di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking
ammonta, nel corso del 2020, a 149,2 milioni di euro, in
diminuzione del 9,3% rispetto allo scorso esercizio. Tale risultato
è dovuto al minor contributo sia del margine di interesse (in calo
di 3,1 milioni di euro, -3,1%) sia delle commissioni nette (in
diminuzione di 12,2 milioni di euro, -18,3%). Nell’ultimo trimestre
dell’esercizio 2020, il margine di intermediazione risulta maggiore
di 0,3 milioni di euro rispetto allo stesso trimestre
2019.
- Il margine di intermediazione dell’Area
Leasing risulta pari a 49,2 milioni di euro, -7,3%
rispetto al dato del 31 dicembre 2019; tale minore marginalità è
guidata per 1,5 milioni di euro da minori interessi attivi, a
seguito di un incremento nel mix di volumi della componente di
leasing finanziario a minore marginalità, e per 1,1 milioni di euro
riconducibili a minori commissioni, di cui 0,4 milioni di euro per
minori commissioni d’incasso per effetto della moratoria e 0,4
milioni di euro per minori rimborsi a causa dei minori volumi
erogati nel periodo.
- Il margine di intermediazione dell’Area Corporate
Banking & Lending, pari a 24,3 milioni di euro al 31
dicembre 2020, è diminuito di 1,6 milioni di euro rispetto
all’esercizio precedente, confermando la tenuta dei volumi e della
redditività nel segmento del medio lungo termine.
L’utile d’esercizio del Settore
Npl è pari a circa 17,9 milioni di euro, in contrazione
del 70,9%, principalmente per gli effetti negativi derivanti dalla
crisi economico-sanitaria legata alla pandemia di Covid-19.Il
margine di intermediazione del Settore6 ammonta a 162,9 milioni di
euro rispetto ai 244,9 milioni di euro a fine 2019 ed è
caratterizzato dalle seguenti voci:
- la voce “Interessi attivi da costo ammortizzato”, riferita agli
interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario,
passa da 128,4 milioni di euro a 139,1 milioni di euro al 31
dicembre 2020 con un incremento dell’8,3% dovuto principalmente
all’aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato, in cui
l’apporto della gestione stragiudiziale è di 51 milioni di euro e
quello della gestione legale pari a 88 milioni di euro;
- la voce “Altre componenti del margine di interesse da
variazione di cash flow”, che passa da 119,9 milioni di euro a 42,5
milioni di euro al 31 dicembre 2020 con un decremento del 64,6%,
include l’effetto economico derivante della variazione dei cash
flow attesi in funzione dei maggiori o minori incassi realizzati
rispetto alle precedenti previsioni. A tale voce concorrono: la
gestione stragiudiziale per -6,8 milioni di euro, composta da 35,1
milioni di euro riferiti a piani di rientro e -41,9 milioni di euro
riferiti a curve; la gestione legale per 49,3 milioni di euro dove
il contributo delle azioni di precetto, pignoramento e ODA è di
circa 54,6 milioni di euro mentre quello del bacino secured e
corporate è circa -5,3 milioni di euro. La voce è stata fortemente
influenzata dalla chiusura dei tribunali nei mesi di marzo, aprile
e maggio, portando a una riduzione dell’ottenimento di precetti,
pignoramenti e ODA rispetto al corrispondente periodo
dell’esercizio precedente;
- la riduzione della voce commissioni nette è equamente ripartita
tra l’aumento delle commissioni passive su incassi e pagamenti e la
riduzione delle commissioni attive derivanti dall’attività di
servicing su portafogli di terzi.
I costi operativi evidenziano una contrazione
dell’11,5% passando da 157,1 milioni di euro del 2019 a 139,1
milioni di euro del 2020. La contrazione è principalmente dovuta ai
costi variabili collegati al recupero dei crediti e in particolar
modo a quelli relativi alle attività di recupero giudiziale
impattati dalla chiusura dei tribunali per l’emergenza
Covid-19.
L’utile netto del Settore Governance
& Servizi e Non Core è pari a 28,5 milioni di euro, in
aumento rispetto ai 4,9 milioni di euro dello scorso esercizio e
accoglie la plusvalenza, al netto dei relativi costi di vendita, di
24,2 milioni di euro derivante dalla cessione dell’immobile di
Corso Venezia a Milano e la bargain derivante dall’acquisizione di
Farbanca S.p.A. per 16,8 milioni di euro.
Il margine di intermediazione del Settore si
attesta a 82,2 milioni di euro, in aumento di 12,3 milioni di euro
rispetto all’anno precedente ed è connesso principalmente a utili
legati al riacquisto di proprie passività finanziarie per 5,7
milioni di euro, a dividendi e ricavi da gestione del portafoglio
proprietario per 4,4 milioni di euro e da minori perdite su cambi
per 4,5 milioni di euro, solo parzialmente riassorbiti da un minore
contributo al margine derivante dal portafoglio non-core.
I costi operativi si attestano a 48,9 milioni di
euro, con un incremento di 26,9 milioni di euro rispetto al 2019.
Tale voce include alcune componenti non ricorrenti sia
nell’esercizio in corso sia nell’esercizio precedente. In
particolare, nel 2020 è incluso il “gain on bargain purchase”
relativo all’acquisizione del 70,77% di Farbanca per 16,8 milioni
di euro; per contro il 2019 conteneva l’effetto netto di 15,3
milioni di euro connesso alla definizione dei contenziosi fiscali
riconducibili all’ex Interbanca. Al netto di tali effetti, i costi
operativi del settore risultano in aumento di 28,5 milioni di euro
dovuti, per 6,9 milioni di euro alla procedura relativa al ricorso
alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà, per 16
milioni di euro a maggiori accantonamenti per rischi di credito su
impegni e garanzie prestate e per probabili indennizzi
contrattuali, nonché a maggiori costi per servizi professionali e
spese di marketing e pubblicità.
Di seguito la composizione delle
principali voci patrimoniali del Gruppo Banca Ifis al 31 dicembre
2020.
Crediti verso clientela valutati
al costo ammortizzato
Il totale dei crediti verso la clientela
valutati al costo ammortizzato è pari a 9.135,4 milioni di euro con
un aumento del 19,4% rispetto al 31 dicembre 2019 (7.651,2 milioni
di euro). La voce include titoli di debito per 1,3 miliardi di euro
(0,3 miliardi al 31 dicembre 2019) oltre a 614,1 milioni di euro di
derivanti dall’acquisizione di Farbanca. Il Settore Commercial
& Corporate Banking, senza considerare l’effetto
dell’acquisizione di Farbanca, è in calo rispetto al saldo del
precedente esercizio (-0,9%). Tale riduzione è concentrata
soprattutto nell’Area di business Factoring (-11,6%) ed è stata
quasi interamente compensata dalla crescita dell’Area Corporate
Banking & Lending (+48,5%, pari a una crescita di 363 milioni
di euro); in lieve flessione anche il Leasing, -2,4%. In crescita
del 9,8% i crediti del Settore Npl e dell’83,7% quelli del settore
Governance & Servizi e Non Core per l’effetto di acquisti di
titoli di stato.
Al 31 dicembre 2020, le attività deteriorate
nette del Settore Commercial & Corporate Banking si attestano a
160,8 milioni di euro, in diminuzione di 65,6 milioni di euro
rispetto al valore al 31 dicembre 2019 (226,4 milioni di euro): il
rapporto sofferenze nette su totale crediti (0,7%); il valore dei
crediti in inadempienze probabili diminuisce di 1,3 milioni di euro
(1,5% del totale crediti) ed infine le esposizioni scadute
diminuiscono di 65,6 milioni di euro (-68,3%) per l’effetto
combinato di incassi e ristrutturazione di posizioni scadute. Le
attività in bonis nette sono in crescita del 12,2% per effetto
dell’acquisizione di Farbanca (+608 milioni di euro) che porta il
loro peso sul totale dei crediti al 97,3% contro il 95,8% dell’anno
precedente. Il Gross Npe ratio del Settore Commercial &
Corporate Banking è pari a 5,9% (8,5% al 31 dicembre 2019); il Net
Npe ratio si attesta a 2,7% (4,2% al 31 dicembre 2019).
Raccolta
Nel corso del 2020 il Gruppo ha proseguito la
strategia di differenziazione dei canali distributivi con
l’obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla
raccolta retail. Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità
eccedente i fabbisogni tale da permettere un ampio rispetto dei
limiti di LCR e NSFR (con indici superiori, rispettivamente, al
900% e al 100%).
Al 31 dicembre 2020 il totale della raccolta è
di 9.908,0 milioni di euro, +17,1% rispetto alla fine
dell’esercizio 2019, e la struttura del funding risulta così
composta:
- 55,2% Clientela;
- 11,1% Titoli di debito;
- 9,8% ABS;
- 20,1% TLTRO;
- 3,8% Altro.
I debiti verso la clientela ammontano al 31
dicembre 2020 a 5.471,9 milioni di euro: +3,5% rispetto al 31
dicembre 2019 dove la diminuzione controllata e indotta da
politiche di contenimento dei costi della raccolta retail
(principalmente Rendimax e Contomax) che passa da 4.791,0 milioni
di euro al 31 dicembre 2019 a 4.460,0 milioni di euro al 31
dicembre 2020, è più che compensata dalla crescita in altri
depositi vincolati.
I debiti verso banche ammontano a 2.367,1
milioni di euro in crescita del 146,7% rispetto al dato al 31
dicembre 2019. L’incremento è riconducibile alla sottoscrizione a
giugno 2020 di una tranche TLTRO III per nominali 1.900 milioni di
euro con scadenza giugno 2023 e al contestuale rimborso anticipato
della tranche TLTRO II sottoscritta nel 2017.
I titoli in circolazione ammontano a 2.069,1
milioni di euro al 31 dicembre 2020.
Patrimonio e
ratio
Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 31
dicembre 2020 a 1.550,0 milioni di euro, in crescita rispetto al
dato di fine 2019 pari a 1.539,0 milioni di euro. Le principali
variazioni del Patrimonio netto consolidato riguardano:
- la variazione positiva relativa al risultato d’esercizio di
pertinenza della Capogruppo di 68,8 milioni di euro;
- la variazione netta negativa per 13,5 milioni di euro della
riserva da valutazione su titoli rilevata nell’esercizio, dovuta
all’adeguamento di fair value degli strumenti finanziari nel
portafoglio Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva;
- la variazione negativa di 2,5 milioni di euro della riserva da
valutazione per differenze cambi;
- la variazione negativa di 0,3 milioni di euro della riserva da
valutazione connessa alla variazione delle perdite attuariali su
TFR;
- la variazione del Patrimonio netto di terzi per 20,7 milioni di
euro, sostanzialmente dovuta all’acquisizione di Farbanca;
- la variazione negativa di 58,8 milioni di euro per dividendi
2019 deliberati e non distribuiti portati a diminuzione del
patrimonio netto del Gruppo e contabilizzati tra le Altre
passività.
I coefficienti con il consolidamento
prudenziale in La Scogliera al 31 dicembre 2020 si
attestano per il CET1 all’11,29%4 (rispetto al 10,96% al 31
dicembre 2019), per il TIER1 all’11,86%4 (11,56% al 31 dicembre
2019) e per il Total Capital al 14,85%4 (rispetto al 14,58% al 31
dicembre 2019).
I coefficienti del solo Gruppo Banca
Ifis, senza considerare gli effetti del consolidamento
nella controllante La Scogliera, al 31 dicembre 2020 si attestano
per il CET1 al 15,47%4 (rispetto al 14,28% al 31 dicembre 2019),
per il TIER1 a 15,49%4 (14,28% al 31 dicembre 2019) e per il Total
Capital al 19,87%4 (rispetto al 18,64% al 31 dicembre 2019).
Si segnala inoltre che Banca d’Italia ha
richiesto al Gruppo Banca Ifis di soddisfare per il 2020, in
continuità con il 2019, i seguenti requisiti di capitale a livello
consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di
conservazione del capitale:
- coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari
all’8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
- coefficiente di capitale di classe 1 (TIER1 ratio) pari al
10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
- coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al
12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.
Il Gruppo Banca Ifis al 31 dicembre 2020
soddisfa ampiamente i predetti requisiti prudenziali.
Fatti di rilievo avvenuti nel
corso dell’esercizio
Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di
trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica
costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati
stampa. Si rimanda alla sezione “Investor Relations” e alla sezione
“Media” del sito web istituzionale www.bancaifis.it per
visualizzare tutti i comunicati stampa.
Comunicazione in merito alla politica di
distribuzione dei dividendi relativi all’esercizio 2019 e
2020
Nel corso del 2020, Banca Ifis ha deciso di
attenersi responsabilmente alle raccomandazioni adottate da Banca
d'Italia in merito alla politica dei dividendi nel contesto della
pandemia da Covid-19. Pertanto, l'Assemblea degli Azionisti di
aprile 2020, in conformità alla proposta del Consiglio di
Amministrazione, ha deliberato di rinviare il pagamento dei
dividendi a valere sull'esercizio 2019, almeno fino al 1° ottobre
2020, e quindi di procedere al detto pagamento dopo tale data ove,
prima di allora, non fossero state emanate disposizioni normative
regolamentari o raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza
ostative a ciò. Il 6 agosto 2020, il Consiglio di Amministrazione
ha preso atto del provvedimento di Banca d'Italia del 28 luglio
2020 con il quale l'Autorità di Vigilanza ha raccomandato a tutte
le banche di astenersi fino al 1° gennaio 2021 dal pagare dividendi
relativi agli esercizi 2019 e 2020.In data 16 dicembre 2020, stante
il perdurare della pandemia da Covid-19, Banca d'Italia - in linea
con la BCE - ha ritenuto opportuno mantenere un approccio prudente,
al fine di salvaguardare la capacità delle banche di assorbire le
perdite e concedere prestiti per sostenere l'economia reale,
raccomandando alle banche italiane meno significative fino al 30
settembre 2021, di:
- astenersi dal riconoscere o pagare dividendi o limitarne
l'importo al minore tra il 15% degli utili cumulati del 2019-20 o i
20 punti base del coefficiente di CET1;
- astenersi dal riconoscere o pagare dividendi provvisori a
valere sui profitti 2021;
- esercitare un'estrema prudenza nel riconoscimento della
remunerazione variabile.
La raccomandazione in oggetto ha inoltre
previsto che le banche che intendano pagare dividendi debbano:
- verificare preventivamente e in modo critico la propria
solidità patrimoniale e le relative capacità di autofinanziamento,
attuali e prospettiche, tenendo conto degli impatti della pandemia
sulla qualità degli attivi e sul conto economico; e
- contattare l'Autorità di Vigilanza per valutare se il livello
di distribuzione previsto sia considerato prudente;
gli stessi limiti, vincoli e procedure si
applicano al riacquisto di azioni proprie allo scopo di remunerare
gli azionisti.
In conformità e nei limiti di cui alla
raccomandazione di Banca d'Italia sopra richiamata, Banca Ifis
proporrà all'assemblea di distribuire un dividendo 2020 pari a
25.126.044 euro, corrispondente a 0,47 euro per azione,
conseguentemente dedotto dai Fondi propri al 31 dicembre 2020. Per
quanto concerne i dividendi deliberati e non distribuiti a valere
sul 2019, la Banca continuerà a mantenerli in diminuzione del
patrimonio netto del Gruppo e a contabilizzarli tra le altre
passività almeno fino al 30 settembre 2021, come previsto dalla
Raccomandazione Banca d'Italia del 16 dicembre 2020.
Farbanca entra nel Gruppo Banca Ifis
Facendo seguito al comunicato del 1° giugno 2020
relativo al positivo completamento del processo competitivo, in
data 27 novembre 2020, Banca Ifis ha reso noto di aver perfezionato
l’acquisizione del 70,77% del capitale di Farbanca S.p.A detenuto
da Banca Popolare di Vicenza in LCA mentre il restante 29,23% è
tuttora detenuto da circa 450 piccoli azionisti, prevalentemente
farmacisti. In base ai termini dell’accordo, Banca Ifis ha
corrisposto alla LCA 32,52 milioni di euro. Il perfezionamento
dell’acquisizione fa seguito al rilascio del provvedimento
autorizzativo da parte della Banca Centrale Europea a Banca Ifis in
data 11 novembre 2020.
Banca Ifis: Frederik Geertman Amministratore
Delegato a partire dall’Assemblea sul bilancio 2020
Il 21 dicembre 2020, a seguito di accordi con il
socio di controllo della Banca La Scogliera S.p.A.,
l’Amministratore Delegato Luciano Colombini ha comunicato la
propria intenzione di rinunciare al proprio mandato di Consigliere,
anche delegato, di amministrazione a far data da aprile 2021 nella
capogruppo e da aprile 2022 nelle controllate in cui a oggi ricopre
un ruolo. Per tali ragioni, La Scogliera ha raggiunto con l’Ing.
Frederik Geertman le intese necessarie a permettere il suo ingresso
nel Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis e l’assunzione della
carica di Amministratore Delegato, subordinatamente alla decisione
del Consiglio e alla sua conferma da parte dell’assemblea. Il tutto
con efficacia dall’assemblea di approvazione del bilancio di aprile
2021. A seguito di ciò, in data 11 febbraio 2021, l’Ing. Frederik
Geertman è stato cooptato nella carica di consigliere di
amministrazione.
Fatti di rilievo successivi
all’esercizio
Riorganizzazione societaria delle attività di
Gruppo nel comparto Npl
Il 1° gennaio all’interno dell’area Npl è stata
completata la riorganizzazione societaria con la realizzazione di
una filiera verticale volta a garantire la separazione e
l’indipendenza tra le attività di acquisto dei crediti e quelle di
recupero. Le attività del Gruppo nel comparto dei Non Performing
Loans sono state dunque riorganizzate in tre società: Ifis Npl
Investing, Ifis Npl Servicing e Ifis Npl Real Estate. La prima si
occupa dell’acquisizione dei portafogli, la seconda della gestione
e del recupero mentre Ifis Real Estate si occupa delle attività
immobiliari al servizio delle altre due società.
Dimissioni del Consigliere Divo Gronchi
Il 14 gennaio 2021 l’Amministratore indipendente
Divo Gronchi ha rassegnato, con decorrenza immediata, le dimissioni
dalla carica di Consigliere e, conseguentemente, di componente del
Comitato Nomine e dell’Organismo di Vigilanza della Società. Il
Consiglio di Amministrazione, preso atto delle dimissioni del
dottor Divo Gronchi, ha deliberato di integrare la composizione del
Comitato Nomine individuando come nuovo membro Monica Billio. Il
Consiglio ha, altresì, deliberato di integrare la composizione
dell’Organismo di Vigilanza della Banca nominando come nuovo membro
Beatrice Colleoni.
Accordo per la cessazione dei rapporti con
Luciano Colombini
In data odierna l’Amministratore Delegato,
Luciano Colombini ha rassegnato le proprie dimissioni già
preannunciate nello scorso mese di dicembre, con efficacia
differita come sotto precisato, dal ruolo di Amministratore
Delegato e dalla carica di consigliere di amministrazione di Banca
Ifis, per intraprendere nuove sfide professionali. Il dott.
Colombini cesserà dalla carica alla conclusione dell’assemblea
degli azionisti che si terrà nel prossimo mese di aprile per
deliberare sul bilancio.
Il Consiglio di Amministrazione della Banca ha,
quindi, approvato, con il parere favorevole del Comitato
Remunerazioni e del Collegio sindacale, un accordo per la
cessazione dei rapporti con Luciano Colombini. L’accordo, in linea
con la Politica di Remunerazione approvata dalla Banca, prevede che
venga riconosciuto al dott. Colombini il compenso per la carica di
Amministratore Delegato fino alla data di effettiva cessazione,
nonché le componenti differite del bonus già maturato e
riconosciuto per l’esercizio 2019, che saranno erogate nei tempi e
nei modi previsti dalla Politica di Remunerazione. Inoltre il dott.
Colombini, alla data di cessazione dalla carica, percepirà un
trattamento di fine mandato pari ai compensi, fissi e variabili,
previsti per la durata residua del mandato triennale
originariamente conferitogli (12 mensilità di remunerazione
ricorrente), da corrispondersi con le tempistiche e secondo le
modalità previste nella Politica di Remunerazione (e, dunque, per
il 50% in strumenti finanziari, con un periodo di differimento di
una quota pari al 40% del trattamento, di 3 anni, ferma, in ogni
caso, l’applicazione di clausole di malus e di clawback). L’accordo
prevede, altresì, che il dott. Colombini continuerà a ricoprire,
sino alla data di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2021,
talune cariche nell’ambito del Gruppo, percependo, di volta in
volta, il relativo trattamento economico. Non sono previsti
obblighi di non concorrenza. Alla data del 9 febbraio 2021, Luciano
Colombini risulta titolare di n. 17.400 azioni pari allo 0,032% del
capitale sociale della Banca.
Dichiarazione del dirigente
preposto alla redazione dei documenti contabili
societari
Il dirigente preposto alla redazione dei
documenti contabili societari, Mariacristina Taormina, dichiara ai
sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza
che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato
corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture
contabili.
Rosalba BenedettoDirettore Comunicazione,
Marketing e Relazioni esterneBanca Ifis S.p.A.
Eleonora VallinResponsabile Ufficio StampaBanca
Ifis S.p.A.M. +39 342 8554140 Andrea
NalonUfficio StampaBanca Ifis S.p.A.M. +39 335 8225211
|
Martino Da RioResponsabile IR e Corporate
DevelopmentBanca Ifis S.p.A.M. +39 02 24129953
Claudia Caracausi, Davide BruzzeseUfficio
StampaImage Building+ 39 02 89011300 |
Schemi di Bilancio
Riclassificati
Le rettifiche/riprese di valore nette su
crediti afferenti al Settore Npl sono state interamente
riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al
fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle
peculiarità di tale business e quale parte integrante del
rendimento.
Stato Patrimoniale Consolidato
Riclassificato
VOCI
DELL'ATTIVO (in migliaia di euro) |
CONSISTENZE
AL |
VARIAZIONE |
31.12.2020 |
31.12.2019 |
ASSOLUTA |
% |
Cassa e disponibilità liquide |
82 |
56 |
26 |
46,4% |
Attività finanziarie detenute per la negoziazione con impatto a
conto economico |
20.870 |
24.313 |
(3.443) |
(14,2)% |
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con
impatto a conto economico |
136.978 |
112.785 |
24.193 |
21,5% |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva |
774.555 |
1.173.808 |
(399.253) |
(34,0)% |
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato |
1.083.281 |
626.890 |
456.391 |
72,8% |
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato |
9.135.402 |
7.651.226 |
1.484.176 |
19,4% |
Partecipazioni |
- |
6 |
(6) |
(100,0)% |
Attività materiali |
115.149 |
106.301 |
8.848 |
8,3% |
Attività immateriali |
60.970 |
60.919 |
51 |
0,1% |
di cui: |
|
|
|
|
- avviamento |
38.798 |
39.542 |
(744) |
(1,9)% |
Attività fiscali: |
381.431 |
391.185 |
(9.754) |
(2,5)% |
a) correnti |
74.255 |
56.869 |
17.386 |
30,6% |
b) anticipate |
307.176 |
334.316 |
(27.140) |
(8,1)% |
Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione |
- |
25.560 |
(25.560) |
(100,0)% |
Altre attività |
317.478 |
352.975 |
(35.497) |
(10,1)% |
Totale dell'attivo |
12.026.196 |
10.526.024 |
1.500.172 |
14,3% |
VOCI DEL
PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO (in migliaia di euro) |
CONSISTENZE
AL |
VARIAZIONE |
31.12.2020 |
31.12.2019 |
ASSOLUTA |
% |
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato |
2.367.082 |
959.477 |
1.407.605 |
146,7% |
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato |
5.471.874 |
5.286.239 |
185.635 |
3,5% |
Titoli in circolazione valutati al costo ammortizzato |
2.069.083 |
2.217.529 |
(148.446) |
(6,7)% |
Passività finanziarie di negoziazione |
18.551 |
21.844 |
(3.293) |
(15,1)% |
Passività fiscali: |
48.154 |
69.018 |
(20.864) |
(30,2)% |
a) correnti |
12.018 |
28.248 |
(16.230) |
(57,5)% |
b) differite |
36.136 |
40.770 |
(4.634) |
(11,4)% |
Altre passività |
438.311 |
390.022 |
48.289 |
12,4% |
Trattamento di fine rapporto del personale |
9.235 |
9.977 |
(742) |
(7,4)% |
Fondi per rischi e oneri |
53.944 |
32.965 |
20.979 |
63,6% |
Riserve da valutazione |
(19.337) |
(3.037) |
(16.300) |
n.s. |
Riserve |
1.320.871 |
1.260.238 |
60.633 |
4,8% |
Sovrapprezzi di emissione |
102.491 |
102.285 |
206 |
0,2% |
Capitale |
53.811 |
53.811 |
- |
0,0% |
Azioni proprie (-) |
(2.948) |
(3.012) |
64 |
(2,1)% |
Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) |
26.270 |
5.571 |
20.699 |
n.s. |
Utile dell’esercizio |
68.804 |
123.097 |
(54.293) |
(44,1)% |
Totale del passivo e del patrimonio netto |
12.026.196 |
10.526.024 |
1.500.172 |
14,3% |
Conto Economico Consolidato Riclassificato
VOCI (in
migliaia di euro) |
ESERCIZIO |
VARIAZIONE |
2020 |
2019 |
ASSOLUTA |
% |
Margine di interesse |
381.692 |
458.868 |
(77.176) |
(16,8)% |
Commissioni nette |
74.887 |
94.078 |
(19.191) |
(20,4)% |
Altre componenti del margine di intermediazione |
11.221 |
5.387 |
5.834 |
108,3% |
Margine di intermediazione |
467.800 |
558.333 |
(90.533) |
(16,2)% |
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(91.359) |
(87.183) |
(4.176) |
4,8% |
Risultato netto della gestione finanziaria |
376.441 |
471.150 |
(94.709) |
(20,1)% |
Spese amministrative: |
(314.187) |
(344.237) |
30.050 |
(8,7)% |
a) spese per il personale |
(123.369) |
(129.959) |
6.590 |
(5,1)% |
b) altre spese amministrative |
(190.818) |
(214.278) |
23.460 |
(10,9)% |
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri |
(27.954) |
(12.376) |
(15.578) |
125,9% |
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e
immateriali |
(17.817) |
(15.839) |
(1.978) |
12,5% |
Altri oneri/proventi di gestione |
51.933 |
77.531 |
(25.598) |
(33,0)% |
Costi operativi |
(308.025) |
(294.921) |
(13.104) |
4,4% |
Rettifiche di valore dell'avviamento |
(700) |
- |
(700) |
n.a. |
Utile (Perdita) da cessioni di investimenti |
24.161 |
(408) |
24.569 |
n.s. |
Utile dell’operatività corrente al lordo delle
imposte |
91.877 |
175.821 |
(83.944) |
(47,7)% |
Imposte sul reddito d’esercizio dell'operatività corrente |
(22.735) |
(52.633) |
29.898 |
(56,8)% |
Utile dell’esercizio |
69.142 |
123.188 |
(54.046) |
(43,9)% |
Utile dell’esercizio di pertinenza di terzi |
338 |
91 |
247 |
n.s. |
Utile dell’esercizio di pertinenza della
Capogruppo |
68.804 |
123.097 |
(54.293) |
(44,1)% |
Conto Economico Consolidato Riclassificato: 4°
Trimestre
VOCI (in
migliaia di euro) |
4°
TRIMESTRE |
VARIAZIONE |
2020 |
2019 |
ASSOLUTA |
% |
Margine di interesse |
120.891 |
134.230 |
(13.339) |
(9,9)% |
Commissioni nette |
19.392 |
25.349 |
(5.957) |
(23,5)% |
Altre componenti del margine di intermediazione |
5.814 |
7.511 |
(1.697) |
(22,6)% |
Margine di intermediazione |
146.097 |
167.090 |
(20.993) |
(12,6)% |
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(43.503) |
(38.169) |
(5.334) |
14,0% |
Risultato netto della gestione finanziaria |
102.594 |
128.921 |
(26.327) |
(20,4)% |
Spese amministrative: |
(101.889) |
(90.445) |
(11.444) |
12,7% |
a) spese per il personale |
(34.059) |
(34.262) |
203 |
(0,6)% |
b) altre spese amministrative |
(67.830) |
(56.183) |
(11.647) |
20,7% |
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri |
(7.034) |
(351) |
(6.683) |
n.s. |
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e
immateriali |
(4.730) |
(3.046) |
(1.684) |
55,3% |
Altri oneri/proventi di gestione |
35.031 |
12.161 |
22.870 |
188,1% |
Costi operativi |
(78.622) |
(81.681) |
3.059 |
(3,7)% |
Rettifiche di valore dell'avviamento |
(700) |
- |
(700) |
n.a. |
Utile dell’operatività corrente al lordo delle
imposte |
23.272 |
47.240 |
(23.968) |
(50,7)% |
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
(6.592) |
(8.105) |
1.513 |
(18,7)% |
Utile di periodo |
16.680 |
39.135 |
(22.455) |
(57,4)% |
Utile di periodo di pertinenza di terzi |
222 |
34 |
188 |
n.s. |
Utile di periodo di pertinenza della
Capogruppo |
16.458 |
39.101 |
(22.643) |
(57,9)% |
Fondi propri e coefficienti patrimoniali
FONDI PROPRI
E COEFFICIENTI PATRIMONIALI(in migliaia di
euro) |
CONSISTENZE |
31.12.2020 |
31.12.2019 |
Capitale primario di classe 1 (CET1) |
1.038.715 |
1.008.865 |
Capitale di classe 1 (T1) |
1.091.858 |
1.064.524 |
Totale Fondi propri |
1.366.421 |
1.342.069 |
Totale attività ponderate per il rischio
(RWA) |
9.203.971 |
9.206.155 |
Ratio – Capitale primario di classe 1 |
11,29% |
10,96% |
Ratio – Capitale di classe 1 |
11,86% |
11,56% |
Ratio – Totale Fondi propri |
14,85% |
14,58% |
Il capitale primario di classe 1, il capitale di
classe 1 e il totale Fondi propri includono gli utili generati dal
Gruppo Bancario al 31 dicembre 2020, al netto del dividendo
stimato.
FONDI PROPRI
E COEFFICIENTI PATRIMONIALI:PERIMETRO DEL GRUPPO
BANCARIO BANCA IFIS(in migliaia di
euro) |
CONSISTENZE |
31.12.2020 |
31.12.2019 |
Capitale primario di classe 1 (CET1) |
1.422.796 |
1.312.821 |
Capitale di classe 1 (T1) |
1.424.610 |
1.312.821 |
Totale Fondi propri |
1.827.409 |
1.713.198 |
Totale attività ponderate per il rischio
(RWA) |
9.194.733 |
9.190.900 |
Ratio – Capitale primario di classe 1 |
15,47% |
14,28% |
Ratio – Capitale di classe 1 |
15,49% |
14,28% |
Ratio – Totale Fondi propri |
19,87% |
18,64% |
Il capitale primario di classe 1, il capitale di
classe 1 e il totale Fondi propri includono gli utili generati dal
Gruppo Bancario al 31 dicembre 2020, al netto del dividendo
stimato.
1 Calcolato includendo i crediti verso clientela
dei Settori Commercial & Corporate Banking, Governance &
Servizi e Non Core. Il rapporto esclude il Settore Npl e i titoli
di stato contabilizzati al costo ammortizzato.
2 Le rettifiche di valore nette su crediti
afferenti al Settore Npl sono interamente riclassificate fra gli
interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una
rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale
business essendo esse parte integrante del rendimento
complessivo.
3 I fondi propri, le attività ponderate per il
rischio e i coefficienti di solvibilità consolidati al 31 dicembre
2020 sono stati determinati avendo a riferimento i principi
regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel
Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, come tempo per
tempo aggiornati e modificati, e recepiti, ove del caso, nelle
Circolari della Banca d’Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre
2013. In particolare, il CRR prevede, ai fini prudenziali, il
consolidamento di Banca Ifis nella Holding La Scogliera. Con
finalità informative si è provveduto a calcolare i medesimi indici
senza includere gli effetti del consolidamento in La Scogliera.
Pertanto, il totale dei fondi propri qui indicato è relativo al
solo perimetro del Gruppo bancario Banca Ifis, come definito ai
sensi del D.gls. n. 385/93, che dunque esclude gli effetti
derivanti dal consolidamento ai fini prudenziali nella controllante
La Scogliera S.p.A.
4 Calcolato includendo i crediti verso clientela
dei Settori Commercial & Corporate Banking, Governance &
Servizi e Non Core. Il rapporto esclude il Settore Npl e i titoli
di stato contabilizzati al costo ammortizzato.
1 2 Le rettifiche di valore nette su
crediti afferenti al Settore Npl sono interamente riclassificate
fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una
rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale
business essendo esse parte integrante del rendimento complessivo.3
Con “reversal PPA” si intende lo smontamento temporale del
differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di
business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti
dell’ex Gruppo GE Capital Interbanca, acquisito il 30 novembre
2016.
6 Le rettifiche di valore nette su crediti
afferenti al Settore Npl sono interamente riclassificate fra gli
interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una
rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale
business essendo esse parte integrante del rendimento
complessivo.
4 Il capitale primario di classe 1, il capitale
di classe 1 e il totale Fondi propri includono gli utili generati
dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2020, al netto del dividendo
stimato.
- 20210211_Banca Ifis supera i target e chiude il 2020 con 68,8
milioni di euro di utile_ITA.docx
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