L'istituto senese cede l'8%. Giù anche il comparto auto

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 21 nov - Si esaurisce l'effetto Moody's su Piazza Affari che termina in calo dell'1,31% a 29.153 punti, la peggiore in Europa, con il tonfo di Banca Mps dopo la cessione del 25% del capitale finalizzata dal Mef. A prevalere sui mercati del Vecchio Continente è la cautela, con gli occhi sempre rivolti alla politica monetaria, visti i recenti toni da 'falco' del numero uno della Fed Powell, mentre la presidente della Bce Christine Lagarde, intervenuta a Berlino, ha annunciato che, dopo la corsa dei tassi, l'istituto apre ora una fase "attenta e concentrata", con "attenzione alle diverse forze che condizionano l'inflazione", sottolineando che c'è "ancora strada da fare" e pertanto di "non affrettare conclusioni". Gli investitori attendono in serata la pubblicazione dei verbali dell'ultima riunione della banca centrale americana, per limare le previsioni sulle tempistiche della fine della stretta. Un primo taglio dei tassi d'interesse a maggio viene ora ritenuto probabile al 47%, sulla base dei future sui Fed Funds, mentre c'è chi scommette già su marzo.

Tra i comparti a livello continentale, spiccano alimentare (con il sottoindice Stoxx 600 di settore a +0,66%), vendita al dettaglio e costruzioni (+0,6%); fiacche auto (-1,5%) e viaggi (-1%).

Sull'azionario milanese, a dominare la scena è Banca Mps: la quotazione dell'istituto, che in avvio non ha fatto prezzo, si è poi allineata al prezzo fissato dal ministero (pari a 2,92 euro), per chiudere la seduta in calo del 7,94% a 2,828 euro, fanalino di coda del listino. Mentre si cerca di capire chi siano i nuovi soci, gli investitori aspettano di vedere quando il Tesoro uscirà definitivamente dal capitale (ne detiene ancora il 64,23%) o se al contrario terrà l'attuale quota (pari al 39,23%) per costruire un eventuale terzo polo bancario; intanto, riprendono vigore le ipotesi di risiko bancario, finora tutte smentite. A tallonare il titolo della banca senese ci sono infatti Bper (-3,87%) e Banco Bpm (-4,02%), appesantita anche dal downgrade di Deutsche Bank (a 'hold' da 'buy'): si tratta dei due istituti che in passato sono spesso stati sotto la lente per possibili operazioni di M&A con Rocca Salimbeni. In un Ftse Mib prevalentemente "in rosso", si salvano Recordati (+0,58%), Nexi (+0,49%) e Terna (+0,24%).

Sul valutario, prosegue la debolezza del dollaro, ancora sui minimi da due mesi, sul buon esito dell'asta sul treasury a 20 anni di lunedì, dopo la scarsa domanda su quella precedente del titolo a 30 anni. Così l'euro si attesta a 1,0928 dollari (1,0943 nel closing precedente); al contrario si apprezza lo yen, con il rapporto euro/yen a 161,68 (da 162,306). Frena il prezzo del petrolio, in lieve calo dopo il rimbalzo delle ultime settimane, in attesa della riunione dell'OPEC+ di domenica. Il future gennaio sul Wti si attesta a 77,29 dollari al barile (-0,69%) e l'analoga consegna sul Brent a 81,77 dollari (-0,66%). In flessione il gas naturale ad Amsterdam a 44,06 euro al megawattora (-3,8%).

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(RADIOCOR) 21-11-23 17:44:06 (0581)NEWS,ENE,PA,ASS 3 NNNN

 

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November 21, 2023 11:44 ET (16:44 GMT)

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