ROMA (MF-NW)--Alberto Chiandetti ha appena compiuto 15 anni alla
guida del fondo azionario Italia Fidelity Italy. Lavora nel gruppo
Fidelity dal 2006 come analista e dal 2008 ha assunto la gestione
di questo comparto, mentre dal 1999 al 2006 è stato analista per le
pmi italiane in Equita. Abbina quindi oltre alla specializzazione
sulle quotate di Piazza Affari, di cui è anche analista, una
conoscenza dall'interno delle dinamiche del settore del risparmio
gestito in cui lavora. Ha vissuto i diversi cicli della Borsa
Italiana e delle sue aziende, a partire proprio dalle società
dell'asset management che in questi anni sono cresciute molto
conquistando quote di mercato importanti alle banche, favorite
anche dai tassi a zero.
Oggi lo scenario è cambiato, scrive MF-Milano Finanza, i tassi
sono alti e le obbligazioni stanno rubando la scena ai fondi, ma
tra le principali posizioni nel portafoglio del fondo Italy
spiccano Mediolanum e Fineco, al settimo e ottavo posto, entrambe
con un peso maggiore rispetto all'indice. Mediolanum è la terza
principale sovraponderazione del portafoglio con un peso del 2,9%
rispetto allo 0,4% del benchmark del fondo, il Ftse Italia All
Share.
Domanda. Come sono valutate oggi le quotate del gestito in
Italia?
Risposta. "I titoli hanno subito un forte ridimensionamento
delle valutazioni per via del rialzo dei tassi e dello spostamento
dei risparmiatori dal gestito alle obbligazioni, soprattutto
governative, trend in atto ancora ora. Nelle stime di consenso sono
scomparse le attese sulle commissioni di performance, per le
aziende che ne beneficiano, per cui oggi le valutazioni sono
compresse su utili più visibili e legati alle commissioni di
gestione e al margine d'interesse. La raccolta di risparmio rimane
positiva, segnale che gli spazi di crescita rimangono importanti,
anche se al momento il mix di raccolta, ovvero custodito rispetto
al gestito, non aiuta".
D. Negli ultimi 15 anni i mercati finanziari hanno attraversato
cinque grandi crisi. Come le ha affrontate?
R. "Ho iniziato a gestire il fondo nel 2008, nell'anno della
Grande Crisi Finanziaria che ha portato con sé anni di tassi a
zero. In questo periodo posso dire di averle viste quasi tutte, se
non tutte. Quello che però non è cambiato, e da cui ho tratto una
lezione importante, è che nonostante i mercati possano avere
volatilità elevata e i prezzi delle aziende fluttuare in modo
repentino, la chiave è la pazienza. Aver imparato ad aspettare mi
ha insegnato che per le aziende che riescono a crescere, nel tempo
i prezzi di borsa si correlano agli utili o ai flussi di cassa
generati, permettendo loro di raggiungere così valutazioni corrette
in linea con il valore dei business sottostanti".
D. Quali sono stati i casi di successo e quali quelli meno
fortunati?
R. "Negli anni dopo il 2013, durante la crisi del debito sovrano
europeo, mi viene in mente Reply, azienda che conoscevo dal momento
dell'Ipo nel 2004. Ha sempre unito innovazione e imprenditorialità.
Ancora, negli anni dopo la Grande Crisi Finanziaria e la crisi del
debito sovrano europeo, i tassi sono scesi, permettendo ad aziende
nel settore della raccolta del risparmio gestito come Fineco,
Mediolanum e Banca Generali di crescere. Imputo quelli che ritengo,
invece, i casi meno fortunati al non aver avuto la pazienza di
aspettare, non cogliendo di fatto alcune storie di crescita che si
sono rivelate molto più durature, come Campari o Amplifon".
D. Quanto ha reso il fondo Italy?
R. "Dall'inizio del mio mandato, il 1° ottobre 2008 il fondo ha
registrato un rendimento medio annuo pari al 6,2% (dati al 30
settembre 2023, classe FF Italy Fund Y, accumulazione in euro,
ndr), con un rendimento medio annuo dell'indice, il Ftse Italia All
Share, pari al 3,9%. Nel selezionare le aziende partiamo
dall'analisi del mercato di riferimento e le sue opportunità,
guardiamo al modello di business dell'azienda e al posizionamento
competitivo, se è leader di mercato, se le sue quote stanno
crescendo, se è in grado di creare la propria nicchia. Questi
elementi ci aiutano a comprendere se ci sono opportunità di
crescita, se l'azienda riesce a generare ritorni sul capitale e
reinvestire i flussi di cassa per creare l'effetto palla di neve,
ovvero una crescita composta, molto diversa da una crescita
lineare. Il secondo aspetto è la valutazione. Quanto il valore di
mercato rispecchia le potenzialità di medio lungo termine che
emergono dall'analisi? Non accade spesso che aziende che hanno
buone prospettive siano anche a sconto, ma vale la pena stare
sempre attenti. Questo accade di solito in momenti in cui il ciclo
economico è negativo o quando l'azienda stessa sta attraverso una
fase di difficoltà".
D. Cosa deve fare una società italiana per risultare appetibile
agli occhi di grandi investitori come Fidelity?
R. "I titoli che si rivelano più interessanti nel tempo sono
quelli di aziende che dimostrano prospettive di crescita di lungo
termine grazie al loro posizionamento competitivo, spesso anche a
livello internazionale, dimostrando di sapere guadagnare quote di
mercato e generare ritorni sul capitale, che possono essere
reinvestiti in nuove opportunità e creare così il fenomeno palla di
neve di cui parlavo prima".
D. Piazza Affari è sottovalutata? Il Ftse Mib non è più tornato
sopra i 40mila punti toccati l'ultima volta ad aprile del 2007.
R. "La Grande Crisi Finanziaria ha distrutto valore e ha
ridimensionato la profittabilità del settore finanziario e
bancario. Il settore bancario pesava sugli utili dell'indice
italiano molto più di oggi e le valutazioni erano differenti, per
cui l'indice di allora non è più comparabile. Il ritorno futuro del
comparto azionario dipende quindi da quali saranno gli utili da
oggi in poi. Oggi siamo di fronte a un rallentamento macroeconomico
a seguito del forte restringimento monetario ormai in atto da 18
mesi, con i tassi saliti di quasi 4 punti percentuali. Il mercato
ha reagito comprimendo le valutazioni dell'indice Ftse Italia All
Share che oggi tratta a 7,7 volte gli utili, con un dividendo
atteso superiore al 5%".
"L'azionario è più volatile del reddito fisso, ma con l'equity
puoi prendere esposizione a una crescita reale. Inoltre, ricordiamo
che oltre il 55% dei ricavi delle aziende che compongono l'indice
italiano vengono generati fuori dall'Italia".
D. Dove vede le maggiori opportunità nell'azionario Italia?
R. "Le small-mid cap sono tornate un'area interessante. Oggi il
comparto soffre di un momentum negativo, in quanto rappresenta
settori più ciclici, le stime di queste aziende hanno subito una
revisione al ribasso negli ultimi sei mesi, contro una revisione al
rialzo dell'indice Mib grazie a settori come quello bancario e
energy. L'indice Star, che include le aziende di media-piccola
capitalizzazione con più alti standard di trasparenza, flottante e
governance, oggi tratta a 12 volte gli utili contro una media
storica di 16. Questo la dice lunga sul fatto che, in molti casi,
le valutazioni non riflettono il valore e la crescita che molte di
queste aziende avranno nei prossimi anni".
D. Come aumentare il numero delle ipo a piazza Affari?
R. "Come investitore, trovo che le ipo più interessanti in
termini di performance nel medio lungo termine, sono quelle
avvenute in periodi in cui il mercato è stato meno ricettivo".
alu
fine
MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
1308:58 nov 2023
(END) Dow Jones Newswires
November 13, 2023 03:00 ET (08:00 GMT)
Copyright (c) 2023 MF-Dow Jones News Srl.
Energy (BIT:ENY)
過去 株価チャート
から 5 2024 まで 6 2024
Energy (BIT:ENY)
過去 株価チャート
から 6 2023 まで 6 2024