Un'altra seduta negativa per tutti i principali listini

europei: il Ftse Mib ha chiuso le contrattazioni con un calo del 2,1% a

22.847 punti, il Cac-40 con un -1,33%, il Dax con un -1,26%, il Ftse 100

con un -0,8% e l'Ibex un -0,75%.

La decisione del Governo di Atene di cumulare le quattro tranche di

pagamenti dovuti all'Fmi questo mese in un unico rimborso al 30 giugno non

è piaciuta al mercato dal momento che secondo diversi esperti contattati

da MF-Dowjones indica che l'accordo tra la Grecia e i creditori

internazionali è ancora lontano. Per Fitch la decisione evidenzia le

pressioni che il Governo ellenico affronta nel procurarsi finanziamenti.

Sull'obbligazionario è rimasta l'elevata volatilità: il rendimento dei

titoli di Stato italiani si è attestato al 2,26% mentre quello tedesco

allo 0,85%. Lo spread Btp/Bund si è portato a 140 punti base.

I dati macroeconomici americani sono stati migliori delle attese.

L'economia degli Stati Uniti ha infatti creato 280.000 nuovi posti di

lavoro nei settori non agricoli a maggio (+223.000 unitá il consenso)

mentre quelli creati nel settore privato sono stati pari a 262.000 unitá.

Il tasso di disoccupazione si è attestato al 5,5%, in aumento rispetto al

dato non rivisto di aprile e al consenso entrambi al 5,4%.

Gli investitori iniziano a riflettere nuovamente sul primo rialzo dei

tassi da parte della Federal Reserve, che secondo diversi esperti avverrà

nel mese di settembre.

A piazza Affari in rosso il comparto dei titoli bancari: Ubi B. -3,54%,

Mediobanca -3,49%, B.P.Milano -3,31%, B.Mps -3,31%, Unicredit -2,69%,

Intesa Sanpaolo -2,67%, B.Popolare -2,24% e B.P.E.Romagna -2,22%.

Vendite su Mediaset (-4,47% a 4,236 euro) che ha accelerato al ribasso

con la rottura del supporto posto a 4,32 euro, su Mediolanum (-3,82%) e su

Fca (-3,33%).

Resiste alle perdite del mercato Saipem (+0,49% a 10,3 euro) che

rimbalza dopo i forti cali di ieri. Sovraperformano il mercato anche

Tenaris (+0,08%) e Eni (-0,94% a 15,83 euro) su cui BofA ha confermato la

raccomandazione buy. Il Brent si è attestato a 62,06 dollari al barile e

il Wti a 58,12 dollari al barile dopo che l'Opec ha deciso di lasciare la

produzione di greggio sui livelli attuali e per il secondo semestre

dell'anno stima un aumento della domanda globale.

Enel (-1,41% a 4,206 euro) ha sovraperformato il mercato. Bernstein ha

confermato sul titolo la raccomandazione outperform spiegando che

l'eventuale partecipazione della societá nel piano della banca ultralarga

del Governo avrebbe vantaggi sia per l'Italia sia per la societá stessa.

Sul resto del listino si segnala Saras (+2,31% a 1,597 euro). Barclays

ha alzato la raccomandazione sul titolo da underweight a overweight, con

prezzo obiettivo che passa da 1 a 2 euro.

In rosso invece B.Carige (-11,03% a 5,605 euro). Il Cda della banca ha

definito le condizioni dell'aumento di capitale da 850 mln euro, che

partirá lunedì. Le nuove azioni saranno emesse a 1,17 euro, nel rapporto

di 7 titoli nuovi ogni azioni possedute, con uno sconto sul Terp del

35,2%. Lo sconto è in linea con le attese del mercato. La Consob intanto

ha giá ammonito che, trattandosi di un'operazione che rientra tra quelle

con caratteristiche di forte diluizione, ossia che presentano un valore

del coefficiente K particolarmente ridotto, come in casi analoghi, c'è il

rischio che durante il periodo di offerta in opzione delle nuove azioni si

verifichino anomalie di prezzo.

Bene Bioera (+0,18% a 0,551 euro). La societá, come anticipato da MF,

attraverso le proprie controllate Bioera Start Up Italia e Ki Group, Ivs

Italia e Top Ten Group hanno lanciato i distributori automatici "bio

machine" con Bio4U, azienda nata proprio dall'idea di integrare il

business della distribuzione automatica con il mondo del cibo biologico.

In positivo Frendy E. (+2,3% a 0,89 euro). Il gruppo ha reso noto che

per il terzo Decreto legge consecutivo il Ministero dello Sviluppo

economico di concerto con il Ministero dell'Ambiente, ha confermato la

volontá di premiare lo sviluppo del mini idro ed in particolare nei canali

irrigui o comunque dove l'acqua è giá derivata e quindi non spostata dai

fiumi o corsi naturali, consentendo ai relativi impianti l'accesso diretto

alle tariffe incentivanti senza passare per i famosi e famigerati

'registri'.

In rialzo C.Latte To (+1,35% a 3,752 euro) dopo che il Comune di Firenze

ha dato l'ok alla fusione con C.Latte To come opzione strategica per Mukki

(ossia la C.Latte di Firenze, Pistoia e Livorno).

sda

susanna.scotto@mfdowjones.it

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