Generali Ass.: un Leone senza catene (Mi.Fi.)
2021年11月1日 - 4:43PM
MF Dow Jones (Italian)
Chiusa l'assemblea di Mediobanca, nella contesa per la Galassia
del Nord ora l'attenzione è tornata su Generali. Giovedì 28 gli
azionisti di Piazzetta Cuccia hanno dato il via libera alle
modifiche statutarie che eliminano il vincolo di tre amministratori
ex dirigenti di Mediobanca da almeno tre anni e aumentano la
rappresentanza delle minoranze fino a tre consiglieri, di cui uno
per gli istituzionali. Un accoglimento delle richieste avanzate da
Leonardo Del Vecchio, che di Mediobanca detiene 18,9%. Di fatto
un'azione distensiva che però non spegne la tensione intorno alla
Galassia.
Lo ha dimostrato il voto contrario del patron di
EssilorLuxottica alle politiche di remunerazione del gruppo
bancario, così come l'astensione sulla polizza assicurativa di
responsabilità civile a favore dei consiglieri. A votare sì su
tutta linea, un po' a sorpresa, è stato invece Francesco Gaetano
Caltagirone, che di Mediobanca detiene il 3%. Del resto
l'imprenditore romano non ha mai nascosto che per lui la vera
partita è Generali, che la prossima primavera dovrà rinnovare la
governance. Caltagirone, assieme a Del Vecchio e Fondazione Crt,
chiede con forza un nuovo amministratore delegato per il Leone
nonostante gli ottimi risultati raggiunti dal group ceo Philippe
Donnet: dalla presentazione del suo piano, il 23 novembre 2016,
Generali ha fatto decisamente meglio delle altre compagnie europee,
con un total shareholder ratio del 117% rispetto al 39% di Axa o al
66% di Allianz.
Intanto il patto di consultazione Del Vecchio-Caltagirone-Crt
continua a rafforzarsi in vista dell'assemblea di primavera.
Venerdì 29 Caltagirone ha comprato un altro 0,12% di Generali
arrivando al 6,74% e portando il fronte al 13,6%. Dall'altra parte
c'è Mediobanca, che dopo il prestito titoli sul 4,42% ha in mano il
17,22%. Probabile, salvo ricuciture dell'ultimo minuto, che le
liste da presentare per il rinnovo saranno quindi due. Anzi tre, se
si tiene conto di quella di Assogestioni oltre quelle degli
azionisti riottosi e del consiglio di amministrazione. Su
quest'ultimo fronte le procedure sono già state avviate con
l'intento di arrivare ad una scelta quanto più possibile condivisa
e apprezzata dal mercato. L'intenzione è replicare le migliori
prassi, hanno sottolineato in più occasioni da Trieste,
allineandosi alle evoluzioni in atto: il numero delle società
quotate a Piazza Affari che hanno cda indicati dallo stesso
consiglio è salito 10, tra cui Fineco, Banco Bpm e Tim.
Il doppio di 4 anni fa e Generali è intenzionata ad aggiungersi
alla lista rispondendo, con i fatti, all'accusa degli sfidanti,
secondo i quali che il consiglio sarebbe espressione di Mediobanca
e quindi anche la lista del cda sarebbe in qualche modo indebolita
in partenza. Non a caso in queste settimane il dialogo con Consob è
stato costante ed è stato rafforzato il tema dell'indipendenza dei
consiglieri. Il comitato per le nomine e la remunerazione, che ha
un ruolo centrale per la definizione della lista del cda perché ne
supporta l'attività istruttoria con pareri motivati anche se non
vincolanti, è stato ristretto e sarà composto solo da chi rispetta
in maniera rafforzata i criteri di indipendenza, ovvero la
presidente Diva Moriani (vicepresidente esecutiva di Intek),
Alberta Figari (avvocato di Legance) e Simona Pucci (docente a
RomaTre). Mentre saranno esclusi gli altri due membri del comitato
attuale, ossia il vicepresidente Caltagirone (perché non
indipendente) e Romolo Bardin (ad di Delfin), visto che la
commissione di controllo avrebbe chiesto di non avere
rappresentanti di azionisti nel comitato. In questi giorni il cda,
con la consulenza di Egon Zehnder, sta completando la procedura di
autovalutazione necessaria per arrivare al parere di orientamento
che dovrà definire la composizione ottimale del prossimo board dal
punto di vista qualitativo e quantitativo. In pratica, dovrà
fissare i criteri in base ai quali verranno selezionati i futuri
consiglieri. Per inizio 2022 è attesa invece la long-list (che
dovrà contenere un numero di candidati superiore di almeno il 50%
della lista finale), ma solo dopo che il presidente della compagnia
Gabriele Galateri e la presidente del comitato Moriani avranno
incontrato mercato, azionisti e proxy advisor per un parete. Una
fase-2 che potrà essere seguita ancora da Egon Zehnder o da un
altro consulente.
fch
(END) Dow Jones Newswires
November 01, 2021 03:28 ET (07:28 GMT)
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